"La comunità ebraica  Beth Hillel: un ponte tra culture e religioni per 'riparare' il mondo".

Nell'ambito delle attività della "King Hamad" Chair for interfaith dialogue and peaceful coexistence, in collaborazione con Fondazione Roma Sapienza, proseguono gli incontri con i rappresentanti delle comunità religiose italiane e con le realtà che operano nell'ambito del dialogo interreligioso sul territorio.   

 

Nel prossimo incontro intervengono Franca Coen, fondatrice della comunità di ebraismo progressivo Beth Hillel Roma, co-presidente della Federazione Italiana per l’Ebraismo Progressivo (FIEP) , vicepresidente di Religions for Peace Italia e Paolo Ruffini, delegato di Beth Hillel per l’editoria e i rapporti inter-religiosi, con una riflessione dal titolo "La comunità ebraica  Beth Hillel: un ponte tra culture e religioni per 'riparare' il mondo".


La costruzione di una comunità riformata è stato ed è un “lavoro” di attenzione al recupero di quei pezzi di umanità che progressivamente rischiano
di allontanarsi dall’ebraismo, e all’affermazione della bellezza di un ebraismo aperto, paritario, possibile, profondamente ancorato ai valori della tradizione. L’ebraismo progressivo è un pulviscolo di mondi all’interno del quale sono presenti appartenenze e sfumature anche sostanziali, ma assolutamente dialoganti fra loro. In un contesto complesso come quello italiano e romano, Beth Hillel è  un ponte che cerca di costruire una relazione più articolata sia con il     “discorso” religioso (approfondendone aspetti storici e sociali) che con le altre religioni. Beth Hillel, in questo senso, si apre allo studio e alla conoscenza reciproca tra le varie culture religiose presenti nel territorio e si propone la promozione di pratiche di comprensione e dinamiche sociali per il miglioramento del mondo che in ebraico si definisce Tikkum Olam, ovvero “riparazione del mondo”.